4 – La corporeità sessuata

Contenuti aggiuntivi all’interno:  Scheda di verifica – Testo canzone

  1. PREGHIERA INIZIALE
  2. ASCOLTIAMO IL SIGNORE CHE CI PARLA
  3. RILEGGIAMO CON ATTENZIONE
  4. MEDITIAMO CONSIDERANDO LA NOSTRA REALTA’ DI COPPIA

1. PREGHIERA INIZIALE

Tu, nostro Dio, sei Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo, diverse Persone unite nell’unico Amore.
Ti ringraziamo per averci creati “a tua immagine”: come Te, siamo differenti eppure in relazione; siamo liberi per amare; siamo liberi nel momento in cui amiamo. Insegnaci a fare scelte di vita che stiano dentro il tuo progetto d’amore per noi. Fa’ che non abusiamo della libertà che ci hai donato, altrimenti perderemmo noi stessi.
Ti ringraziamo per averci dato un corpo, che esprima in parole e gesti ciò che siamo nel nostro amore. Fa’ che tutto in noi sia vissuto nella logica dell’amore, affinché la nostra vita di coppia sia feconda in ogni suo aspetto: ci sentiremo pieni dell’Amore che sei Tu. Amen.

Il nocciolo della questione – I nostri corpi sono significativi l’uno per l’altra: attraverso i corpi ci siamo incontrati e ci amiamo, in forme che non sono solo quelle sessuali. Perché si dia un amore che possa significare qualcosa oltre la “meccanica” dell’avvicinamento dei corpi, occorre che alla sessualità sia riconosciuto un “senso”. In nome del significato (unitivo e procreativo) della nostra sessualità, siamo chiamati ad operare delle scelte che ci rispettino.

2. ASCOLTIAMO IL SIGNORE CHE CI PARLA

Dal Cantico dei Cantici (passi dai capitoli 4 e 5)

[Lui] 4,1Come sei bella, amica mia, come sei bella! / Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. / Le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad. / 2I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; / tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna. / 3Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; / come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo. / 4Come la torre di Davide il tuo collo, costruita a guisa di fortezza. / Mille scudi vi sono appesi, tutte armature di prodi. / 5I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella, che pascolano fra i gigli. / 6Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, / me ne andrò al monte della mirra e alla collina dell’incenso. / 7Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia. / 9Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, / tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana! / 10Quanto sono soavi le tue carezze, sorella mia, sposa, / quanto più deliziose del vino le tue carezze. / L’odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi. / 11Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c’è miele e latte sotto la tua lingua / e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano. / 12Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata. / 13I tuoi germogli sono un giardino di melagrane, con i frutti più squisiti (…).

5,1Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo; / mangio il mio favo e il mio miele, bevo il mio vino e il mio latte.

[Voce fuori campo] 9Che ha il tuo diletto di diverso da un altro, o tu, la più bella fra le donne? Che ha il tuo diletto di diverso da un altro, perché così ci scongiuri?

[Lei] 10Il mio diletto è bianco e vermiglio, riconoscibile fra mille e mille. / 11Il suo capo è oro, oro puro, i suoi riccioli grappoli di palma, neri come il corvo. / 12I suoi occhi, come colombe su ruscelli di acqua; / i suoi denti bagnati nel latte, posti in un castone. / 13Le sue guance, come aiuole di balsamo, aiuole di erbe profumate; / le sue labbra sono gigli, che stillano fluida mirra. / 14Le sue mani sono anelli d’oro, incastonati di gemme di Tarsis. / Il suo petto è tutto d’avorio, tempestato di zaffiri. / 15Le sue gambe, colonne di alabastro, posate su basi d’oro puro. / Il suo aspetto è quello del Libano, magnifico come i cedri. / 16Dolcezza è il suo palato; egli è tutto delizie! / Questo è il mio diletto, questo è il mio amico, o figlie di Gerusalemme.

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio!

3. RILEGGIAMO CON ATTENZIONE.

  1. «Bella», «diletto», «Tutta bella», «tutto delizie»
    1. Contempliamo lo stupore della bellezza: essa ci attira, ci colpisce, ci smuove… ci “chiama”! Ci porta fuori di noi!
    2. L’articolazione tra “Bello”, “Buono” e “Vero”: ciò che è “bello” mi attira; verifichiamo se per noi è un “bene” sotto tutti gli aspetti; allora riconosco che per me, per noi, è “vero”, se ci conduce alla identità dell’uno e dell’altra.
    3. Dall’aspetto della persona che mi ha colpito all’inizio, passo dopo passo giungo al valore dell’intera persona.
    4. Dall'”io” (single) desidero costruire un “noi”. E il “noi” chiarirà chi sono io!
  1. Con tutti i sensi, con tutto il corpo
    1. Il Dio che si è rivelato con eventi nella storia del suo popolo (raccontati a voce e trascritti nella Bibbia) è il Creatore delle creature: corpo, animo, spirito, in ciascuna persona.
    2. La persona nella sua interezza è chiamata a gioire del desiderio, dell’incontro e della scoperta reciproci.
    3. Questa dinamica avviene 24 ore al giorno: corpo, animo e spirito, uniti.
    4. Non tutto però è al servizio della scoperta della persona: in noi esistono l’egoismo, il desiderio di possesso, l’interesse. Siamo quindi chiamati alla purificazione delle nostre attese e alla disciplina del desiderio: non tutto ciò che voglio, che sento è utile alla ricerca del “bene” e del “vero”… in fondo allora non è neanche “bello”!
    5. Per fare questo ci vuole grande forza di volontà, grande coraggio, grande amore: “Metto a disposizione anche la rinuncia, anche la fatica… perché tu vali più di tutto!”.
  1. «Che ha il tuo diletto di diverso da un altro?» – «Questo è il mio diletto!»
    1. Desideriamo l’amato/a nella sua identità totale, integrata in tutti i suoi aspetti: “Io amo te, non una parte di te”.
    2. Desideriamo la singolarità, l’originalità di ciascuno: “Io amo te, non altri”.
    3. L’originalità della coppia: si costituisce solo tra te e me. Questo è indicato anche dal tipo di rapporti sessuali che si hanno nella coppia (dovrebbero essere in funzione della costruzione della coppia e come manifestazione della qualità del nostro amore) e dall’esclusività di tali rapporti: “Il mio corpo, come il mio animo, è così solo con te”.
    4. Io (corpo, animo e spirito) mi riconosco nella relazione con te; tu (corpo, animo e spirito) ti riconosci nella relazione con me.

4. MEDITIAMO CONSIDERANDO LA NOSTRA REALTA’ DI COPPIA

A. La corporeità sessuata

  1. «Io sono (anche) il mio corpo»: che rapporto ho col mio corpo? Mi piace oppure no? Non mi esprime e mi sento scisso tra ciò che sono e ciò che è il mio corpo? Cosa mi ha rivelato della mia corporeità stare con questo ragazzo/a?
  2. Come vive il suo corpo la persona che amo? Conosco la “storia” del suo rapporto con il proprio corpo? Come l’ho aiutata nell’accettazione del suo corpo?
  3. Colgo e rispetto la diversa percezione della realtà (non solo nelle dinamiche del sesso) tra maschile e femminile? Quando me ne accorgo? Cosa mi potrebbe aiutare ad essere più attento/a alla “diversità” della persona che amo?

B. La genitalità

  1. Tra corpo, animo e spirito della persona che amo, cosa mi attira maggiormente? Cosa curo? Come mi sento osservato-accolto da lui/lei? Come rientra in tutto questo la genitalità (gli organi preposti alla unione e alla generazione)?
  2. Come sono stato educato sui temi della sessualità e della genitalità? Questa “formazione” può essere considerata “di qualità”? Come potrei prendere maggiore coscienza dei grandi doni che mi sono stati fatti con la sessualità?
  3. I mass-media sono spesso l’unica forma di “informazione-formazione” su questi temi: lo sono anche per me? Mi attira e mi domina la pornografia? So custodire il “pudore” su alcune parti del mio corpo e del corpo della persona che amo? Cosa vorrei passare ai miei figli circa il valore e il rispetto della sessualità?
  4. Mi pongo la questione del rapporto tra i “significati” e i “comportamenti” anche in campo sessuale, cioè le azioni che compio sono in funzione dei significati che voglio esprimere, rispettare, comunicare?

C. Sessualità come linguaggio di comunicazione

  1. Tra noi due riusciamo a parlare di questi argomenti?
  2. Tra “fare l’amore con i corpi” e “fare l’amore con le parole e con la tenerezza quotidiana” che legame c’è?
  3. Seduzione: so porgere e ricoprire il “mistero” della mia persona, ciò che va al di là del mio corpo? So custodire il “mistero” della persona che amo, a partire dal suo corpo, ma anche andando oltre esso? Mi sento desiderato in tutte le mie dimensioni?

D. Fecondità

  1. L’unione tra gli organi genitali maschile e femminile ha la particolarità non solo di unire i corpi, ma anche di renderli fecondi… cosa che non accade se avvicino persone dello stesso sesso, oppure se i due non si “avvicinano” completamente (contraccezione). Come considero questa dimensione dell’unione dei nostri corpi?
  2. Siamo in cammino verso l’essere padri e madri responsabili dei figli che nasceranno? Mi chiudo al solo pensiero?
  3. Parliamo seriamente in coppia dei figli che vorremo avere e giungiamo insieme a qualche conclusione?

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